Se si è affetti dal Parkinson è estremamente importante seguire una dieta sana ed equilibrata, poiché aiuta a tenere sotto controllo i sintomi quali la stitichezza, la digestione lenta e le difficoltà di deglutizione. L'azione del mangiare può risentire di sintomi quali il tremore o la rigidità e potrebbe quindi essere utile l'utilizzo di strumenti specifici quali, ad esempio, posate con appositi manici o stoviglie più pesanti. Per alcuni pazienti una percezione olfattiva e gustativa ridotta potrebbe influenzare il piacere del cibo.
Ecco quindi alcuni consigli per una sana alimentazione e la gestione di alcuni sintomi del Parkinson. Ogni paziente avrà diverse esigenze nutritive e questi suggerimenti non sostituiscono le raccomandazioni fornite dal medico.
Pianificazione dei pasti: è meglio consumare porzioni piccole e di frequente, per evitare il sovraccarico dell'apparato digerente, il rallentamento della digestione e per ridurre eventuali difficoltà di deglutizione.
Fibre: incrementare l'apporto di cibi ricchi di fibre quali la frutta, la verdura, i legumi, le lenticchie, il pane integrale e i cereali può ridurre gli effetti della stitichezza.
Proteine: se si notano dei momenti di "fase off" dopo aver ingerito un pasto contenente proteine, è preferibile ridurre l'apporto proteico al mattino e a pranzo e aumentarlo a cena. È sempre meglio parlarne con il medico o con un nutrizionista esperto in Parkinson. Carne: ridurre il consumo di carne (ma non eliminarla del tutto) e mangiare più pesce e legumi.
È utile tenere un Diario alimentare così che il paziente e chi se ne prende cura possa risalire ad un'eventuale relazione tra i sintomi e la dieta e modificare di conseguenza le abitudini alimentari per meglio gestire i sintomi.
Questi suggerimenti sono delle semplici linee guida. Si consiglia di consultare il medico prima di modificare il proprio regime alimentare, in particolare tenendo presenti gli effetti della dieta sull'assunzione dei farmaci.
Questi suggerimenti sono delle semplici linee guida. Si consiglia di consultare il medico prima di modificare il proprio regime alimentare, in particolare tenendo presenti gli effetti della dieta sull'assunzione dei farmaci.